Waves Orchestra a Cesenatico
Ultima settimana per visitare l’installazione site-specific di Anonima/Luci e Katatonic Silentio, ideata e realizzata dall’associazione MAGMA in collaborazione con il Comune di Cesenatico, con l’intento di valorizzare lo storico edificio dell’Ex Lavatoio, nell’ambito del progetto REVIVAL. Revitalization and reuse of the lost heritage in the Adriatic landscape, cofinanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Croazia dell’Unione Europea. Il progetto è visitabile fino al 16 gennaio 2022, presso Ex-Lavatoio, viale G. Cecchini, Cesenatico (FC).
L’intervento di riqualificazione mira a dare vita a un nuovo luogo d’incontro e socialità, uno spazio pubblico all’aperto per eventi ricreativi che restituisca l’architettura alla città con una rinnovata identità culturale e funzionale, in attesa che anche o spazio interno possa essere accessibile ai visitatori. Il progetto è stato sviluppato proprio sull’idea di apertura e permeabilità, rendendo percorribile un nuovo passaggio tra Viale Cecchini e Largo San Giacomo, che, oltre a rappresentare una viabilità alternativa per la cittadinanza, può trasformarsi anche in occasione di sosta e fruizione dello spazio esterno dell’Ex Lavatorio.
Waves Orchestra è una macro installazione luminosa e sonora che il pubblico può fruire dall’esterno, attraverso le vetrate. L’intervento di Anonima/Luci prevede l’utilizzo di una matrice di 180 laser con circuiti costruiti su misura ed è accompagnata da un sonoro prodotto da Katatonic Silentio. Il particolare interesse per il laser da parte dello studio di Lighting Design e Light Art Anonima/Luci è dovuto alle sue proprietà fisiche che, a differenza del LED, consentono di utilizzarlo come un vero e proprio strumento grafico controllato, che può estendersi in tutte le direzioni dello spazio, senza avere una vera e propria presenza fisica e materica.
Partendo dalla conformazione longitudinale dell’edificio e da una settorializzazione dello spazio dovuta alla scansione regolare in campate, Anonima/Luci ha voluto immaginare un sistema gerarchico simmetrico partendo dal centro stesso dello spazio.
Come scrive Daniele Torcellini nel testo che accompagna la mostra: “Il laser è una sorgente luminosa unidirezionale e monocromatica che, meglio di altre, ci consente di apprezzare il comportamento della luce nello spazio. Se puntiamo un laser verso il vuoto, non vediamo nulla. Solo le onde elettromagnetiche che entrano nell’occhio, attraversando la pupilla, ci consentono di vedere. Se lo dirigiamo verso una parete, sulla parete vediamo un punto colorato, perché le onde sono riflesse in tutte le direzioni e una parte di esse entra nel nostro occhio. Se saturiamo di nebbia, o di qualche altro pulviscolo in sospensione, lo spazio che c’è tra la sorgente luminosa e la parete, in modo che il fascio laser sia diffuso per tutto il suo tragitto, allora, lungo quel tragitto, vediamo una splendida, intensa e sottile linea colorata. Anonima Luci, studio di light design con base a Milano, fondato nel 2018, così costruisce astratte matrici geometriche spaziali, tanto essenziali quanto strutturali. Lo spazio è scandito e segmentato attraverso griglie tridimensionali cartesiane di fasci luminosi. Sfruttando le proprietà ottiche delle luci laser, Anonima Luci però non illumina lo spazio, rarefatto e visivamente non circoscritto, dell’Ex-lavatoio. Piuttosto, ne intensifica i vuoti volumi interni, modulandoli attraverso linee e perimetri poligonali regolari di fasci laser sospesi, ritmicamente disposti, in accordo con la partitura architettonica del colonnato, parallelamente e ortogonalmente ai piani spaziali dell’edificio”.
Foto di Chiara Pavolucci