In Zir. I miei viaggi verso Gerusalemme…
A Milano è in essere, fino al 19 settembre 2021, la mostra della fotografa Lidia Bagnara, inaugurata negli spazi di Nonostante Marras, a cura di Francesca Alfano Miglietti. Questa sera, invece, nella location del Golf Club Molino del Pero a Monzuno, a 45 km da Bologna in Appennino, ci sarà la presentazione del suo libro realizzato per la vernice di Milano. Nel volume, si trovano bellissime foto di Gerusalemme, le quali saranno argomento di dialogo. Sarà, inoltre, presente la Direttrice del Museo Ebraico di Bologna e l’Agenzia J&K Jabalito & Karma Viaggi.
Esposta al pubblico una selezione di un centinaio di scatti che raccontano i viaggi di Lidia Bagnara tra il 1991 e il 2021. Un orizzonte luminoso e colorato di frammenti di luoghi, persone, distanze e prossimità, che unisce l’India, la Capado cia, il Libano, la Siria, la Giordania, l’Egitto, Israele, l’Italia. La fotografia non conosce filtri né inquadrature studiate o ritocchi. Le sue foto sono istintive e spontanee, uno sguardo imperniato su un attimo di luce, ma proprio questa immediatezza le rende evanescenti, oniriche, a metà tra fotografia e pittura. L’immagine ferma diventa una narrazione di stati d’animo, sensazioni, odori, percezioni tattili derivanti dalla polvere, dal deserto, dalla pietra, dalla sabbia, dal mare, dal cielo.
Gli scatti si fondono con la sua storia personale: il titolo della mostra è già di per sé una suggestione che deriva dall’a more sconfinato della fotografa per il viaggio. Infatti In Zir in dialetto romagnolo significa girare, girovagare, senza meta. E in questi vent’anni ha continuato a muoversi e a riportare nelle immagini tutti i luoghi che ha sentito profondamente sino ad arrivare, appunto, a Gerusalemme.
Come scrive Francesca Alfano Miglietti: “Le ‘riprese’ di Lidia sembrano avere origine dal suo mondo poetico, e sembra no volersi caratterizzare come una forma di lotta per la sopravvivenza, sembrano voler trasformare la stessa esistenza in una sorta di liquida placenta attraverso la quale poter osservare, parlare, sentire…un pensiero, insieme, selvaggio e raffinato che tiene quasi la storia a distanza. Un pensiero che occorre pensare’ d’un colpo o non pensarlo per nulla”.
In occasione dell’inaugurazione sarà anche presentato il libro di Lidia Bagnara Jerusalem, edito da Danilo Montanari, con testi di Giovanna Calvenzi e Manuela Dviri.
Lidia Bagnara nasce nel 1959 a Ravenna dove vive e lavora. Inizia come ritrattista collaborando con la Granata Press Service di Milano. Dal 2000 si dedica al reportage sociale per la Cooperativa “Il Cerchio” di Ravenna. Dal 2002 al 2005 crea lookbook di moda, segue gli eventi e gli show per alcuni designer italiani e stranieri tra i quali Stuart Weitzman che la supporta nella realizzazione di due mostre a Milano. Nel 2012 pubblica il suo primo libro fotografico A occhi chiusi edito da Skira che raccoglie vent’anni di fotografie di viaggio con testi di Giovanna Calvenzi e Andrea Emiliani. Nel 2021 pubblica il libro Jerusalem edito da Danilo Montanari con i testi di Giovanna Calvenzi e Manuela Dviri. Alcune sue foto sono conservate al Dipartimento Stampe e Fotografie della Biblioteca Nazionale di Parigi.