Tra classicismo e design contemporaneo
Il 3 giugno 2020 è stata inaugurata “Fornasetti. Theatrum Mundi”, mostra ospitata all’interno del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma. L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 25 luglio 2021 e si colloca all’interno di “Rivitalizzazioni del Contemporaneo”, bando ideato in occasione di Parma 2020+21, Capitale Italiana della Cultura. L’esposizione è un vero e proprio viaggio stratificato tra classico e moderno, tra passato e presente, la cui curatela è di Barnaba Fornasetti, Direttore Artistico dell’Atelier milanese, di Valeria Manzi, co-curatrice delle attività culturali e Presidente dell’associazione Fornasetti Cult, e del direttore del Complesso Monumentale della Pilotta Simone Verde. Fornasetti è un atelier riconosciuto a livello internazionale per il design e la decorazione di oggetti di arredo dal carattere senza tempo. Fu fondato a Milano negli anni Quaranta da Piero Fornasetti, figura artistica poliedrica, caratterizzata da un inarrestabile estro creativo che lo rende uno degli esempi più prolifici del Novecento italiano. Barnaba Fornasetti, custode dell’eredità di suo padre Piero, ha guidato il brand nel corso degli ultimi trent’anni con scelte coraggiose e non convenzionali che lo hanno condotto alla vivacità attuale e alla notorietà internazionale
“Fornasetti. Theatrum Mundi” mette in dialogo le architetture e le opere della Pilotta con l’immaginario di Piero e Barnaba Fornasetti, creando un vero e proprio ‘teatro del mondo’: una rete di rimandi iconografici e suggestioni culturali che rivela lo statuto intellettuale degli oggetti esposti e delle immagini in mostra, rendendone visibile lo spessore e regalando universali ed emozionanti implicazioni. Un vero e proprio “Theatrum” nel significato cinquecentesco, dunque, che declina nell’infinita varietà del mondo l’enciclopedica unitarietà del sapere a cui aspirava il classicismo, sia rinascimentale che settecentesco e, grazie alla chiave ludica di Fornasetti, anche contemporaneo.
Da sinistra: allestimento nel Teatro Farnese, Complesso Monumentale della Pilotta. Photo credit: Cosimo Filippini; allestimento nello Scalone Monumentale, Complesso Monumentale della Pilotta. Photo credit: Cosimo Filippini; allestimento nell’ingresso del Teatro Farnese, Complesso Monumentale della Pilotta. Photo credit: Cosimo Filippini
Il percorso espositivo si articola in nuclei legati ai principali temi dell’opera di Fornasetti: le rovine e l’uso del passato come frammento, l’architettura, la musica, il tema e le variazioni, il disegno, la grafica, il collezionismo, l’oggetto quotidiano e la dimensione illusionistica e onirica. L’esposizione intraprende il suo percorso con le 21 vetrine collocate all’interno della Galleria Petitot della Biblioteca Palatina. Ammirata l’infilata della Galleria dell’Incoronata, entra nel cuore del teatro Farnese, capolavoro dell’architettura seicentesca costruito nel Complesso sul modello del teatro classico, la stessa struttura architettonica da cui nasce l’idea del Theatrum Mundi formulata dal retore neoplatonico Giulio Camillo (1480-1544).
L’utopia di Camillo collocava all’interno del teatro vitruviano figure e simboli disposti secondo un ordine preciso, con l’idea che questo funzionasse come una sorta di mente artificiale, attribuendo all’immaginazione la facoltà di comprendere, ricostruire e interpretare il mondo. Un’idea profondamente affine alla creatività di Fornasetti. Gli oggetti esposti instaurano un dialogo profondo con i luoghi della Pilotta, riecheggiandone la dimensione culturale, di pensiero, di sogno e immaginazione. Seguendo il filo rosso tracciato da queste affinità elettive, la mostra dissemina tra le collezioni della Pilotta centinaia di opere dell’Atelier, accompagnate da brevi testi esplicativi e da citazioni scelte di altri autori che offrono suggestioni e chiavi di lettura.
Da sinistra: allestimento nella Sotto gradinata Ovest, Complesso Monumentale della Pilotta. Photo credit: Cosimo Filippini; “Untitled (S/Oggetti parziali) #30” di Carlo Dell’Acqua presso l’androne dello Scalone Monumentale, Complesso Monumentale della Pilotta. Photo credit: Cosimo Filippini; allestimento nel Salone dell’Ottocento, Complesso Monumentale della Pilotta. Photo credit: Cosimo Filippini
Per rendere l’esperienza di visita più immersiva, Barnaba Fornasetti ha selezionato alcuni brani musicali confluiti in una playlist disponibile sul canale Spotify di Fornasetti. L’iniziativa nasce con l’intento di accompagnare i visitatori tra le stanze della mostra e rafforzare il legame ideale tra le arti: un dialogo tra linguaggi diversi, nel nome della creatività che non conosce confini. É inoltre possibile accedere alla mostra in modalità virtuale grazie al portale parma2020.it e all’App di Parma 2020+21. Un’inedita visita riservata ai possessori di Parma Card che vengono accompagnati dai tre curatori della mostra all’interno del percorso espositivo attraverso video pillole. La mostra, nonostante i periodi di sospensione dovuti all’emergenza COVID-19, ha registrato grande successo da parte del pubblico, della stampa e degli appassionati raggiungendo circa 30.000 visitatori.
Il Palazzo della Pilotta è un edificio monumentale costituito da più corpi di fabbrica, alla cui costruzione lavorarono in tempi diversi numerosi architetti. Originariamente concepito come contenitore dei servizi della corte dei Farnese, atto ad integrare il sistema delle residenze ducali, si è ampliato tra Cinquecento e Seicento fino ad assumere le imponenti dimensioni che ancora oggi ne caratterizzano la gigantesca mole, quasi fuori misura rispetto alle ridotte dimensioni della città antica. Il suo nome deriva dal gioco nobiliare della “pelota”, che si praticava nei suoi cortili in particolari occasioni di rappresentanza.
Da sinistra: allestimento nella Galleria Petitot della Biblioteca Palatina, Complesso Monumentale della Pilotta. Photo credit: Cosimo Filippini; vassoi nella sala n°14, nei saloni Ottocenteschi della Galleria. Al centro un autoritratto di Piero Fornasetti degli anni Cinquanta. Photo credit: Edoardo Fornaciari / Parma 2020; autoritratto di Piero Fornasetti degli anni Cinquanta presso la sala n°14, nei Saloni Ottocenteschi della Galleria. Sullo sfondo, alcuni vassoi. Photo credit: Edoardo Fornaciari / Parma 2020
A seguito del bombardamento che ha colpito la città nel 1944, l’edificio fu gravemente danneggiato, contribuendo ancor più a cristallizzare l’attuale immagine del Complesso come un’imponente “rovina” situata proprio nel cuore della città. Dagli anni Settanta ebbe inizio una ristrutturazione degli ambienti interni in uso alla Soprintendenza per il Patrimonio storico-artistico che comprendeva le Ali Sud, Nord e Ovest dell’edificio e il Teatro Farnese, fino al completamento dei lavori avvenuto nel 1991 con la riapertura complessiva del lungo itinerario della Galleria Nazionale. Questo ha permesso il restauro, un ripensamento del percorso museografico, il riordino delle collezioni, l’ampliamento dei servizi e la riedizione del Catalogo generale a stampa delle opere dopo quelli del 1896 e del 1939. I lavori sono poi proseguiti con il restauro degli spazi, oggi adibiti a uffici, biblioteca, sale di consultazione della ex Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico, completati nel 2001.
Da sinistra: piatto “Tema e Variazioni n°363” in porcellana; carlino, anni Cinquanta in ceramica; portaombrelli “Strumenti Musicali”, anni Cinquanta. Litografia dipinta a mano su metallo; vassoio “Mano”, primi anni Cinquanta. Litografia su metallo; piatto “Tema e Variazioni n°21” in porcellana; vassoio “Cesto d’oro”, primi anni Cinquanta. Litografia dipinta a mano su metallo
Da martedì a domenica, dalle 10.30 alle 18.30, per le giornate di sabato e domenica l’accesso è consentito solo previa prenotazione obbligatoria sul sito: https://pilotta.ticka.it/