Vittoria Cappelli: la signora della danza
Vittoria Cappelli è un personaggio incredibile che continua a stupire per le sue idee all’avanguardia in campo culturale. L’ultima performance in ordine di data, di cui tutti parlano è “Memorare-Meditazione nella Basilica di San Petronio”. Figlia di Carlo Alberto Cappelli, editore e soprintendente del Teatro Comunale di Bologna e dell’Arena di Verona, è cresciuta in un ambiente artistico particolarmente stimolante. Ma Vittoria ha fatto di più ed è andata oltre. Nel 1982, inventa il binomio Moda-Spettacolo, produce eventi culturali di grande spessore riscuotendo larghi consensi di critica e pubblico. Ha fatto conoscere e apprezzare le grandi star della danza di ieri e di oggi, da Rudolf Nureyev, Carla Fracci e Margot Fontaine fino a Joaquin Cortés, Alessandra Ferri, Daniel Ezralov, Julio Bocca e i Momix. I suoi spettacoli sono stati trasmessi dalla RAI in prima serata. Negli anni 2000, promuove una serie di concerti-tributo ai grandi nomi della musica italiana e internazionale, Lucio Battisti, Fabrizio De André, The Beatles, Domenico Modugno.
Ha prodotto diversi programmi sull’arte con Philippe Daverio. Nel segno della professionalità e qualità del suo lavoro ha ricevuto riconoscimenti prestigiosi ed è stata insignita dal Presidente della Repubblica dell’Onorificenza di Grande Ufficiale e di Commendatore della Repubblica. Ma la sua attività non si ferma e negli ultimi anni ha continuato a ideare eventi suggestivi dove la danza è protagonista. Oltre ai progetti dedicati alle scuole di danza, da una sua idea è nato “Memorare-Meditazione nella Basilica di San Petronio” a Bologna, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, i musicisti del Teatro Comunale di Bologna e il Coro della Cappella musicale di San Petronio, tutti insieme per un evento-spettacolo ai piedi dell’altare.
- Vittoria Cappelli, Lei ha spaziato dal mondo della moda allo spettacolo, dal teatro all’arte, dalla musica alla danza, ha realizzato eventi incredibili. Da dove nascevano e da dove nascono tutte queste idee?
Da mio padre Carlo Alberto Cappelli che mi ha insegnato ad amare la musica, danza, arte e la cultura.
- Spettacolarizzare la moda con sfilate in piazza all’inizio degli anni ’80 è stato sicuramente innovativo. La sua idea era quella di rendere una sfilata accessibile a tutti?
La moda è cultura, emozione e bellezza. È importante che sia alla portata di tutti.
- La moda, lo spettacolo, le produzioni musicali, l’arte con Daverio e ora la danza. Ovviamente le avrà amate tutte. Oggi, fra queste discipline, a cosa si sente più legata?
Sinceramente a tutte, anche se la danza rimane il mio grande amore.
- Vedere danzare per la prima volta nella Basilica di San Petronio a Bologna, a noi del pubblico ha messo i brividi. Lei da quanto tempo aveva pensato e preparato questa esibizione?
Da nove mesi. Dopo aver avuto il benestare del cardinale Matteo Maria Zuppi per portare la danza nella Basilica di San Petronio, tutto si è messo in moto.
- Non deve essere stato facile unire Comune di Bologna, Teatro Comunale, Basilica di San Petronio. Diciamo il Comune, la Curia e il Teatro sono stati entusiasti di questa sua iniziativa, o ci sono state perplessità iniziali da parte loro?
Nessun progetto è facile, bisogna crederci, lavorarci, metterci l’anima, solo così si ottengono dei risultati validi e positivi.
- Lei a Bologna è la responsabile della danza, la città apprezza anche i suoi spettacoli dove protagonisti sono gli allievi delle scuole di danza. Che futuro immagina per questi giovani artisti? E se potesse dare un consiglio, cosa gli direbbe?
Ai giovani allievi direi che se amano la danza devono seguirla con disciplina, amore e volontà. La danza è aggregazione e amicizia.
- Nei suoi progetti futuri che cosa c’è? Se dovesse raccontarmi un sogno nel cassetto, quale sarebbe?
Continuare a lavorare finche ne sarò in grado, ho tantissimi sogni nel cassetto, ognuno in attesa di risposte.
Intervista di Donatella Luccarini