Torino, Terra Madre 2022
C’è una bella e buona concorrenza enogastronomica in Italia fra le sue Regioni: quale di loro ha la tradizione più varia e più rappresentativa della ricchezza del nostro Paese? Agli stranieri, soprattutto anglosassoni, viene in mente per prima la Toscana, ma l’Emilia-Romagna, la Sicilia, il Veneto, la Campania, il Piemonte e tutte le altre allineano i loro grandi tesori. Proprio il Piemonte (assieme alla Puglia, altro esempio virtuoso di intraprendenza) è la zona d’Italia che negli ultimi anni si è più data da fare per auto-promuoversi nel cibo e nei vini, anche grazie a iniziative internazionali. E una nuova manifestazione di questo ruolo da protagonista è Terra Madre-Salone del Gusto, in scena a Torino fino a lunedì 26 settembre.
Ce n’è per tutti i gusti: appuntamenti con ora e luogo da scoprire nel sito https://2022.terramadresalonedelgusto.com/tutto-quello-che-si-puo-fare-a-terra-madre/, ma anche passeggiate, percorsi liberi e organizzati, street food e cui più ne ha più ne metta.
Lo scopo di chi arriva può essere mangiare e bere in loco ma anche fare rifornimento per portare a casa leccornie, o per gli operatori professionali stabilire contatti di lavoro e combinare affari. Terra Madre-Salone del Gusto ha già una tradizione; organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Comune di Torino, è una manifestazione enogastronomica internazionale che si tiene a Torino ogni due anni.
Dal 2004, il Salone del Gusto è affiancato da Terra Madre, meeting mondiale delle “Comunità del cibo”, aventi il proposito di produrre, trasformare e distribuire cibo secondo criteri di sostenibilità ambientale e mantenimento delle tradizioni e del legame con il territorio. All’inizio la sede principale era al Lingotto, mentre dal 2016 si è diffusa su vari luoghi della città (inclusa la sede di Eataly Torino Lingotto, spodestata ma non eliminata) cioè il Parco del Valentino, il Borgo Medievale, il Palazzo Reale, il Teatro Carignano, il Circolo dei lettori, le strade e le piazze del centro, i musei e le Residenze Reali di Torino e del Piemonte.
Il problema, se un problema c’è, è che la proposta è così varia che quasi non si può raccontare, è davvero necessario consultare il sito. Ma per dare almeno un’idea, generale, la più vasta fra le aree attrezzate pet ospitare Terra Madre-Salone del Gusto è il Parco Dora, il consiglio è fiondarsi innanzitutto lì, cominciare ad assaggiare, e poi preparare ulteriori esplorazioni, se non sì è già preparato un piano strategico a casa.
Altri Laboratori del Gusto si tengono presso Eataly Lingotto, Nuvola Lavazza e Factory 1895 ed Edit, mentre gli Appuntamenti a Tavola si tengono presso Eataly Lingotto. Il tema di Terra Madre-Salone del Gusto 2022 è la rigenerazione, intesa come transizione agroecologica, che – secondo Slow Food – deve partire dal cibo, migliorando le pratiche agricole, i sistemi di produzione e distribuzione, le diete e le abitudini di consumo.
La rigenerazione va anche intesa come capacità di tornare a vivere dopo le costrizioni della pandemia: gioia di potersi nuovamente incontrare, oltre che atto di responsabilità, di amore e di cura verso la casa che ci ospita, la nostra Terra Madre.
Il Parco Dora di Torino è stato individuato come luogo perfetto per affrontare queste tematiche. Si tratta di un parco post-industriale, realizzato dove fino agli anni Novanta sorgevano i grandi stabilimenti produttivi della Fiat e della Michelin.
Il suo nome è dovuto al fatto che sia attraversato dalla Dora Riparia, protagonista essa stessa di una rigenerazione ambientale. Negli anni Cinquanta, infatti, la Dora fu “tombata”, ossia coperta da una colata di calcestruzzo, per ricavare un piazzale di deposito di rottami metallici da destinare alle fonderie.
A partire dagli anni Duemila fino al 2018 è stata compiuta un’azione di pieno recupero, e oggi la zona è al centro di un progetto di riqualificazione urbana. Per la prima volta Terra Madre-Salone del Gusto approda in questo spazio della città, e la scelta è fortemente simbolica. Presso Parco Dora si parla di rigenerazione da molti punti di vista, privilegiando un approccio (eco)sistemico con particolare focus sull’alimentazione.
Qualche esempio: attraverso spazi espositivi, incontri, attività didattiche ci si occupa di rigenerazione del suolo (agroecologia, orti, prati e lotta alla cementificazione e alle monocolture intensive); delle terre alte (borghi, pascoli, castagneti, mieli, formaggi, turismo); delle città (rapporto con le campagne circostanti, food policies, orti urbani); ma anche delle relazioni (forme di solidarietà legate al cibo, agricoltura sociale, economia di comunità, legalità e dignità del lavoro, ruolo delle donne).
Ci permettiamo solo di segnalare un fatto noto agli esperti, ma forse non conosciutissimo dal vasto pubblico: Torino e il Piemonte dispongono anche di piccole birrerie artigianali di ottima qualità, apprezzate anche all’estero. Una piccola cosa da dire fra le mille che ci sono.
Luigi Grassia