Una vita per l’arte e la danza
Dopo il Premio alla Carriera assegnatole a metà giugno a Roma dal presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone nell’Aula dei Gruppi Parlamentari, Bologna omaggia Vittoria Cappelli con la Turrita d’Argento. Una vita dedicata all’arte e alla danza. Lei nel corso della sua carriera ha ideato e promosso eventi e spettacoli culturali di grande spessore. Figlia di Carlo Alberto Cappelli, editore, sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna e dell’Arena di Verona, è cresciuta in questo contesto particolarmente creativo.
Si è innamorata della danza, all’inizio degli anni ’70, grazie all’interpretazione di Carla Fracci in Romeo e Giulietta all’Arena di Verona. In Piazza Maggiore, a Bologna, il suo primo spettacolo “Moda, Danza e Musica”, dove, accanto alle più importanti firme fashion, danzavano i Momix. Poi è arrivata la televisione con la RAI in prima serata, insieme a Vittoria Ottolenghi, dove la danza ha animato le piazze più suggestive, il Colosseo a Roma, Plaza Major a Madrid. Fino alle strade, ai musei e alle biblioteche. Tra gli eventi più significativi, nel 2000, anno del Giubileo, di fronte a papa Wojtyla, la danza in Piazza San Pietro. E a novembre 2022, “Memorare”, nella Basilica di San Petronio si sono esibiti i ballerini de La Scala di Milano, in un connubio “sacro” di arte e musica.
1. Signora Cappelli, nel giro di pochi giorni lei è salita agli onori della cronaca per i vari riconoscimenti, dopo Roma, si appresta a ricevere la Turrita d’Argento nella sua città natale. Come vive questo momento?
Con immensa felicità e grande emozione. É stato un onore essere premiata a Roma alla Camera dei deputati e lo sarà ancora di più a Bologna con gli amici del cuore.
2. Oltre a Carla Fracci, quali sono stati gli artisti che l’hanno maggiormente colpita?
Sono talmente tanti i personaggi di talento con cui ho lavorato, posso solo aggiungere che sono stati tutti straordinari.
3. Lei è particolarmente legata ai giovani delle scuole di danza. Si fa abbastanza per questa disciplina a livello istituzionale?
La Danza è un’arte sublime che non ha bisogno di parole per essere capita. Il suo è un linguaggio universale. Ritengo che sia ancora una forma d’arte sottovalutata.
Donatella Luccarini