Venezia rinasce con “Il Ballo del Doge”, Time For a New Renaissance
La XXIX edizione appena conclusasi, si conferma vetrina internazionale d’eccezione per l’alto artigianato veneziano. Dopo avere vestito coi suoi abiti d’epoca il parterre di celebrità del Galà Dinner ufficiale del Carnevale di Venezia, (il sindaco Luigi Brugnaro, Mara Venier, Bruno Vespa e consorte, Diletta Leotta, Bebe Vio e famiglia, Giulia Arena e la neo eletta Miss Italia 2021 Zuedi di Palma per citarne alcuni), Antonia Sautter dedica il fashion show delle Regine dell’evento mondano più esclusivo del Carnevale, il “suo” Il Ballo del Doge, all’alto artigianato “Made in Venice”.
L’aveva annunciato e così è stato. La Sautter ha dedicato la prima edizione post-Covid de Il Ballo del Doge, che ha illuminato la notte dello scorso sabato grasso a Pisani Moretta, al tema della rinascita che ha sotteso l’intera serata; una rinascita individuale, collettiva, dell’intrattenimento e delle arti, tacitate da due anni di emergenza pandemica.
Lo spettacolo messo in scena dal cast artistico de Il Ballo del Doge (oltre 100 artisti tra performer, musicisti, ballerini e attori) si è aperto con un omaggio ai 1600 anni della Serenissima, che si è concretizzato in un fashion show di abiti scultura di alta sartoria firmati dall’Atelier Antonia Sautter. Il pubblico internazionale ha potuto così apprezzare tutte le sfaccettature della città lagunare, immaginata dall’ideatrice del progetto come una Regina dalle molteplici anime che ne hanno segnato la straordinaria storia e raccontata attraverso i suoi abiti di alta sartoria, rigorosamente Made in Venice.
Dalla Venezia Azzurra, la Regina dei Mari che incede in un tripudio di onde di seta in compagnia del suo sposo, Poseidone, alla Venezia Oro di Dogi e dignitari, passando per l’interpretazione sartoriale della Via della Seta, l’intrigante Settecento delle Cortigiane. Ed ancora, le architetture dei giardini segreti che hanno cospirato a rafforzare il misterioso allure della città lagunare e sono stati tradotti in un profluvio di fini decorazioni floreali sull’abito ad essi dedicato, e la Regina delle Arti e della Musica, ciò che ha reso Venezia un punto d’attrazione per le élite culturali del Novecento. Per concludere con un abito rosso di passione che incorona Venezia la Regina dell’Amore.
Il tema della XXIX edizione deI Ballo del Doge è dunque la Rinascita, declinata per sotto-temi: rinascita dei mestieri d’arte, di alto artigianato e di intrattenimento, uno dei settori più penalizzati dalla pandemia, su cui puntano i riflettori deI Ballo del Doge, rinascita del Carnevale di Venezia, il gioco collettivo più malizioso del mondo, silenziato dal Covid che finalmente torna a colorare di gioia la Serenissima, invitandoci ad affrontare con fiducia il futuro e rinascita di ciascuno di noi: è tempo di giocare il Jolly dell’Allegria.
“Perché la vita è fatta anche di leggerezza. Per celebrare l’idea di rinascita-artistica, collettiva ed individuale ho voluto accompagnare il Ballo con un’immagine leggera, folle ma positiva e proiettata verso il futuro: ecco il Jolly seduto su un trono, che schiaccia la morte e tiene in mano il mondo. Il mio Jolly s’ispira alla carta del Matto nei Tarocchi, volta le spalle al passato e guarda al futuro senza timori, pronto a ricominciare ogni volta nonostante qualsiasi imprevisto. Se le cose si fanno con amore e spontaneità, ci dice il Matto, avranno un buon esito”.
“Il mio lavoro è fare spettacolo, portare una ventata di leggerezza e ottimismo anche dove spirano venti contrari. Questo decisi di fare mesi fa, quando annunciai che avrei portato in scena il Ballo del Doge in una situazione di grande incertezza sanitaria e questo è quanto mi sento di riaffermare oggi dopo essersi concluso proprio in una settimana così complessa per altri versi. La mia più forte ed intima speranza è che lo strascico del costume di Venezia Regina dell’Amore travalichi i confini” ha dichiarato alla fine della serata Antonia Sautter.
Negli anni, Il Ballo del Doge è stato definito in molti modi: festa in maschera, dinner show, festa danzante e molto altro. Ognuno l’ha vissuto ed interpretato secondo la propria prospettiva. Certamente, questo è l’evento del “Ballo in Maschera” per definizione: il primo che, in tempi moderni, ha riportato in auge lo spirito di feste, balli e banchetti, così com’erano organizzati nel passato per l’aristocrazia della Serenissima Repubblica di Venezia. Ci troviamo davanti ad un evento artistico, un appuntamento mondano, un’esperienza indimenticabile, che unisce ospiti provenienti da ogni angolo della terra.
D. L.