Beauty connects people
Il prolifico architetto italiano Massimo Iosa Ghini condivide la sua ricca esperienza come uno dei relatori principali alla serie Talk della fiera Downtown Design 2021 che si tiene dal 9 al 12 novembre. In qualità di ambasciatore del design italiano, parla del motivo per cui crede che ora sia necessaria una “sostenibilità emotiva” mentre ci muoviamo verso un futuro più attento all’ambiente. Il pluripremiato architetto svela anche come la sua teoria “sostenibile ma bella” si collega al tema “La bellezza connette le persone” del Padiglione Italia a Expo 2020.
Il fulcro del suo intervento è basato sul suo libro Sustainable but Beautiful, che ha scritto oltre un decennio fa con il contributo di numerosi designer, tra cui Fabio Novembre e Matteo Thun. “Voglio sottolineare come la sostenibilità non sia una meravigliosa arcadia ma un percorso inevitabile e obbligato che dobbiamo affrontare”, afferma. Spiega Iosa Ghini: “Quando si progetta, è essenziale e stimolante inserire elementi belli, non solo per abbellire. Il processo di sostenibilità non è solo una questione di meccanica e tecnica, ma crea anche una sostenibilità emotiva ricca di pathos”. Il design sostenibile rimane parte integrante del suo lavoro e il suo studio ha recentemente completato “Marconi Express”, una rete di trasporti pubblici pionieristica nella sua nativa Bologna. “Dimostra che anche i progetti infrastrutturali possono essere in armonia con il paesaggio”, afferma. Lo studio di Iosa Ghini è attualmente impegnato in un progetto di rigenerazione per Starhotels nella sua nativa Bologna, così come una nuova comunità Green Residential e la torre Brickell Flatiron di 66 piani a Miami.
“Lo spazio in cui viviamo dà un senso alla nostra esistenza, e dobbiamo renderla vivibile e stimolante. Perché ciò accada, deve anche essere bello, culturalmente ricco e portare al miglioramento”, osserva l’architetto italiano. In riconoscimento del suo ruolo pionieristico nell’adozione di pratiche di progettazione sostenibile, la prestigiosa Triennale di Milano ha dedicato una mostra personale al suo lavoro, intitolata “Dalle origini al presente sostenibile”. Iosa Ghini è sempre stato in prima linea nel design in Italia ed è uno dei pochi designer ad aver creato un proprio movimento, il ‘bolidismo’. “Nel 1985 il Bolidismo ha teorizzato l’arrivo di un mondo interconnesso iperveloce. Credo che questo sia ciò che stiamo vivendo oggi”, afferma. L’architetto faceva anche parte dell’influente Memphis (Milano) Group, guidato da Ettore Sottsass, Aldo Cibic e Michele De Lucchi. Lo stile unico del gruppo era caratterizzato da caratteristiche effimere e mobili e infissi postmoderni dai colori vivaci astratti e di forma asimmetrica.
Memphis Milano è stato un fenomeno straordinario che ha rivoluzionato il modo di affrontare il design, [passando] da ‘la forma segue la funzione’ a ‘la forma segue l’anima’. L’idea di base, secondo me, era la considerazione dell’oggetto come risultato del modo di sentire e di vivere dell’essere umano”, dice. Nel corso dei decenni, Iosa Ghini ha sviluppato design di prodotti pluripremiati per le principali aziende italiane, tra cui iGuzzini, Moroso, Snaidero, Natuzzi, Smania, Colombini Casa e Devon&Devon, solo per citarne una manciata. Ha ricevuto il prestigioso Marconi Award for Creativity e ha molti premi Red Dot e iF a suo nome. Inoltre, ha ricevuto l’International Architectural Award dal Chicago Athenaeum. Nel Golfo, è meglio conosciuto per gli interni invitanti che ha creato per l’elegante e vivace esperienza del Ferrari Store rosso e per le boutique di merchandising nel parco a tema Ferrari World Abu Dhabi, The Dubai Mall e Dubai Festival City Mall.
Da sinistra: Ferrari Factory Store; Heritage Kitchen, Snaidero
La sua associazione con il marchio di auto sportive italiane ha attraversato diversi decenni. Quando gli è stato chiesto della sfida di progettare per un marchio così iconico, afferma: “Il marchio ha un potere evocativo così grande che devi sentirlo dall’interno e condividerlo. Non può essere espresso solo interpretandolo”. Iosa Ghini, ormai sulla sessantina, ha iniziato la sua carriera come fumettista con un talento per il disegno. Rimane appassionato del suo lavoro ed è completamente favorevole all’integrazione di nuove tecnologie in tutte le fasi delle fasi creative e di costruzione. In quanto autorità rispettata del design e dell’architettura italiani, Iosa Ghini crede che gli italiani abbiano un modo unico di affrontare il design. “Gli architetti italiani considerano un progetto nella sua interezza e non solo come un pezzo”, dice, riflettendo sugli insegnamenti di Leonardo da Vinci. “Abbiamo un ‘saper fare’ unico, o l’arte di saper fare qualcosa,” dice con orgoglio.